VASCO: LA ROCKSTAR DI TRE GENERAZIONI SPERICOLATE
ll 7 febbraio 2017 ha compiuto 65 anni il cantautore simbolo di una generazione di sconvolti che non ha più né santi né eroi: Vasco Rossi.
Possiamo dire che la vera nascita artistica avviene negli anni 80 con la sua prima pubblicazione del singolo “ colpa d’Alfredo”, con annessa esibizione live, che lo porterà a attirare non poche critiche ma contribuì ad attirare molti sguardi.
L’occhio di bue era ormai puntato su di lui, definito da un giornalista dell’epoca come un “ ebete, cattivo e drogato” e con queste tre parole ecco il suo personaggio: il mito dell’anti eroe iniziò la sua ascesa!
Nella sua vita non ha certo disdegnato lo stile di vita tipico del “ rock n’roll”, cavalcando l’onda di quella “ vita spericolata” che racconta nella sua canzone.
“Sarei dovuto morire giovane, 35 anni al massimo. Facevo quello: scrivevo canzoni e facevo concerti, di tutto il resto non mi interessava. Ero pronto a morire sull’altare del Rock n’ Roll!” , esordisce in una recente intervista per Rolling Stone
Il “provocautore” come lui stesso ama definirsi, esalta nei suoi testi lo spirito dell’eroe alla rovescia, testimone e promotore di veri e propri inni generazionali come: “ Siamo solo noi” e “roxy bar”.
La sua geniale capacità di mettere le parole giuste al posto giusto (con annessi puntini di sospensione)racconta la parte dolceamara della vita che ognuno di noi si trova a dover affrontare. Coglie la fragilità dell’anima di ciascuno ed è impossibile non immedesimarsi in quello che dice.
“Tutto quello che volevo dire, l’ho detto nelle canzoni ”
“Volevo provocare la gente perché volevo ottenere reazioni! Volevo tenere sveglia la gente!” continua.
Possiamo dire che oltre a riempire gli stadi ha riempito il cuore di tre generazioni con le sue parole senza tempo.
VeronicaPerazzolo